Manovra 2023, ecco le 11 principali novità

Tributario​

L’altro ieri il Consiglio dei Ministri ha varato il disegno legge della tanto attesa manovra da (circa) 31 miliardi di euro, la prima del Governo Meloni. Molte le novità, alcune delle quali incidono su temi quali i rincari energetici e la cd tassazione piatta o flat tax. Vediamo, dunque, le undici principali interventi approvati in Consiglio, in attesa chiaramente del passaggio definitivo in Parlamento.

  1. Flat tax: sale a 85mila euro il limite annuo di ricavi entro i quali ci si potrà avvalere della tassazione fissa al 15%. La misura non potrà dirsi definitiva fin quando non arriverà il via libera da parte della UE.
  2. Reddito di cittadinanza: per i percettori valutati come “occupabili” il diritto ad ottenere il reddito di cittadinanza verrà meno con il mese di settembre del 2023. Nessuna novità, invece, per coloro che rientrano nella categoria dei “non occupabili”.
  3. Pace fiscale: tutte le cartelle affidate a riscossione dal 2000 al 2015 di importo inferiore a mille euro vengono stralciate. I carichi di importo superiore, affidati a riscossione nel periodo da gennaio 2020 a giugno 2022, potranno essere chiusi con il pagamento dell’imposta e una maggiorazione del 5%, con facoltà di rateazione sino a cinque anni.
  4. Cuneo fiscale: prevista una riduzione di due punti del cuneo contributivo, con specifico riferimento ai lavoratori con redditi entro i 35mila euro annui. Per i redditi sotto i 20mila euro annui il taglio del cuneo aumenta di un ulteriore punto. L’effetto sarà che la forbice tra lordo e netto, per queste categorie di lavoratori, si ridurrà. Previsto anche il dimezzamento dell’aliquota fiscale (dal 10 al 5%) sulle voci di salario oggetto di accordi integrativi (premi di produttività, qualità, efficienza, etc.).
  5. Sostegni alle imprese: poche le misure “dirette” previste nella manovra. Confermati i crediti d’imposta per l’acquisto di beni digitali e probabile il rinnovo del credito per le attività formative 4.0.
  6. Caro bollette: confermato l’azzeramento degli oneri di sistema in bolletta per il primo trimestre del 2023. Le aziende energivore (in sintesi, quelle con consumi sopra i 16,5 kilowatt) potranno giovarsi di un credito d’imposta ora innalzato al 45%, mentre per le altre imprese l’aliquota sarà del 35%. Possibilità di rateizzazione dei pagamenti sino a 36 mesi. Confermato il taglio dell’IVA al 5% sul gas; rimane infine congelata per tutto il 2023 l’entrata in vigore della tassa sui prodotti in plastica monouso e sulle bevande zuccherate.
  7. E-commerce: raddoppia l’aliquota della digital service tax, che passa dal 3 al 6%. Si tratta dell’imposta che viene applicata sui ricavi da vendita di servizi digitali. Rimane invece bloccata l’introduzione della green tax, volta a penalizzare chi effettua consegne utilizzando mezzi inquinanti.
  8. Accise sui carburanti: le accise previste su gasolio e benzina vengono ridotte di 15 centesimi al litro (3,4 sul gpl), con entrata in vigore prevista dal primo di dicembre.
  9. Pensioni: dall’anno prossimo viene prevista la possibilità di uscita anticipata a favore di chi abbia almeno 62 anni di età con 41 anni di versamenti maturati. Corretto anche il meccanismo di indicizzazione dei trattamenti pensionistici, per adeguarli al caro vita, mentre sale a 570 euro il valore delle pensioni minime.
  10. Extraprofitti: sale dal 25 al 35% l’aliquota applicata ai profitti delle imprese energetiche per gli “extraprofitti”. L’impostazione è quella di applicarla all’incremento degli utili rispetto ai quattro anni precedenti, prendendo dunque quale base di riferimento e calcolo non più il fatturato ma – per l’appunto – l’utile.
  11. Pagamento in contanti: il limite viene innalzato da mille a 5mila euro, con decorrenza dal primo gennaio dell’anno prossimo.